Clenbuterolo: funzioni, dosaggio, effetti collaterali, come usarlo Drug-Z 2025

Clenbuterolo: funzioni, dosaggio, effetti collaterali, come usarlo Drug-Z 2025

Si raccomanda lo svezzamento del neonato nei casi in cui sia indicata la terapia con Monores. 2 compresse da 20 steroidi microgrammi, sia al mattino sia alla sera (pari a 80 microgrammi/die). 1/2 compressa da 20 microgrammi, sia al mattino sia alla sera (pari a 20 microgrammi/die).

Meccanismo d’azione MONORES ® – Clenbuterolo

Questo effetto è correlato con la dose ed è comune a tutti gli stimolanti -adrenergici. Gli agonisti beta-adrenergici devono essere somministrati con cautela nei pazienti in trattamento con inibitori delle monoamine ossidasi o con antidepressivi triciclici perché possono potenziare l’azione degli agonisti beta-adrenergici. I para-idrossibenzoati possono causare reazioni allergiche (anche ritardate). L’uso di MONORES ® durante lagravidanza potrebbe essere giustificato da inevitabili necessità cliniche e dovrebbe in ogni caso avvenire sotto l’attenta supervisione del proprio medico. Sarebbe tuttavia importante considerare, prima del suo utilizzo durante la gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno, la capacità del Clenbuterolo di inibire le contrazioni uterine e di concentrarsi in dosi farmacologicamente attive nel latte materno.

Clenbuterolo ed mTor

Tuttavia è necessario ricordare che, pur essendo i recettori beta2-adrenergici predominanti nei bronchi, vi sono evidenze che una popolazione di recettori beta2 è presente anche nel muscolo cardiaco umano, normalmente in una concentrazione compresa tra il 10% e il 20%. Il clenbuterolo e gli altri farmaci simpatomimetici influenzano l’attività del sistema nervoso simpatico andando ad interagire con uno o più dei nove differenti recettori adrenergicici attualmente conosciuti. In base alla loro affinità specifica verso tali recettori, i farmaci simpatomimetici possono essere utilizzati nella cura di diverse condizioni come asma, ipertensione, shock anafilattico, emicrania e aritmie.

Il clenbuterolo è un farmaco broncodilatatore appartenente alla categoria dei β2 agonisti-selettivi. Tutti i principi attivi con i loro effetti, usi ed effetti collaterali, nonché i farmaci in cui sono contenuti. Nel recente passato è stato promosso anche come cosiddetto “prodotto per la perdita di peso”. A differenza di altri rappresentanti di questo gruppo, non viene somministrato per inalazione ma come compressa o soluzione orale. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. Per somministrazione inalatoria di 1000 mcg/kg nel ratto e di 166,6 mcg/kg nel coniglio non sono state rilevate manifestazioni tossiche.

  • Questa strategia viene adottata per limitare la perdita di massa muscolare e migliorare la definizione.
  • In alcuni pazienti sono stati segnalati secchezza delle fauci e crampi muscolari, raramente la comparsa di ipersensibilità.
  • Per questo motivo è una sostanza vietata dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO).
  • • lattosio, cellulosa microgranulare, talco, silice colloidale anidra, magnesio stearato, E 132.

Ad esempio, uno studio su persone con insufficienza cardiaca cronica, trattate con 80mcg di clenbuterolo al giorno, ha rilevato un aumento della massa muscolare e della forza muscolare, associato a una concomitante diminuzione della massa grassa. Tuttavia, l’aumento della massa muscolare in assenza di un miglioramento della funzione ed efficienza cardiaca rappresenta un elemento sfavorevole per questa categoria di pazienti. Lo studio ha anche rilevato come il 60% dei pazienti arruolati, trattati con clenbuterolo, lamentasse problemi di crampi muscolari e tremori durante la terapia. I farmaci appartenenti a questa categoria sono impiegati nel trattamento dell’asma e di altre malattie polmonari caratterizzate da broncospasmo. Questo perché i recettori beta 2 adrenergici si localizzano prevalentemente a livello della muscolatura liscia dei bronchi, e la loro attivazione da parte del farmaco ne determina il rilassamento, con conseguente broncodilatazione.

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